L’agenzia Ansa ha pubblicato in data 1 Febbraio la notizia che Regione Lombardia si atterrà alla decisione del Ministero della Salute per quanto riguarda la somministrazione del vaccino a base proteica Novavax. A scrutinio segreto i consiglieri lombardi hanno bocciato la proposta del Movimento 5 Stelle di destinare il nuovo vaccino a coloro che ancora non si sono vaccinati.
Lo scopo dei pentastellati era di ridurre l’area No-vax della quale fanno parte tanti cittadini che non sono ostili a vaccinarsi, ma che non intendono farsi inoculare il siero di vaccini ancora sperimentali.
Nonostante il silenzio della stampa mainstream, tra la gente comune è piuttosto diffuso il convincimento che i vaccini fino ad oggi somministrati producano indesiderati effetti collaterali. Una comunicazione più equilibrata avrebbe evitato di dividere la società tra favorevoli e contrari alla vaccinazione.
Il Ministero della Salute ci ha poi messo del suo, perché le continue restrizioni (siamo arrivati al punto che un pensionato non può ritirare la pensione se non è vaccinato) stanno alimentando il malcontento sociale.
Sempre più persone stanno maturando il convincimento che lo stesso green pass non abbia senso legato alla stato di salute, ma sia un mezzo di controllo a beneficio di una ristretta élite di tecnocrati e governanti.
Dalle decisioni che il Ministero della Salute prenderà sulla somministrazione del vaccino proteico, si comprenderà quanto elevato sia il timore di dare vita ad un gruppo di controllo.
Riusciamo ad immaginare che cosa potrebbe accadere se il Novavax risultasse un vaccino che, rispetto a Pfiser, fosse in grado di dare molto minori o nulli effetti collaterali?
Il tema è molto delicato perché qui non c’è di mezzo un’opinione politica, ma la salute di milioni di italiani.
(credit foto Katja Fuhlert da Pixabay)